Il mare è una delle più importanti risorse della Terra, chiamata anche Pianeta Blu, in quanto più del 70% della sua superficie è ricoperta dall’acqua di mari e oceani. Oltre ad essere fonte di vita e di cibo, produce ossigeno, regola il clima e può costituire una fonte inesauribile di energia rinnovabile, come quella prodotta dal vento, dal sole e dall’acqua.
Come si ricava l’energia dal mare
Ci sono diversi modi per poter produrre energia dal mare: nel caso delle maree viene sfruttato il ciclo del giorno e della notte, catturando in questo modo l’energia cinetica che si forma in prossimità degli stretti delle aree costiere. Questa tipologia di energia viene chiamata “maremotrice”, in quanto sfrutta la forza gravitazionale della luna, causa diretta delle maree stesse. Questo tipo di produzione sfrutta le turbine idrauliche e richiede la realizzazione di grandi impianti, che comprendono dighe o bacini di accumulo.
Un altro modo di produrre energia dal mare è attraverso la conversione dell’energia termica che utilizza le differenze di temperatura tra la superficie del mare e l’acqua in profondità ed è chiamata “energia del gradiente termico oceanico”. Quest’ultimo metodo risulta davvero efficace nelle aree tropicali, dove lo sbalzo termico è più pronunciato.
Infine, si può sfruttare la forza che si crea tra il cavo e la cresta dell’onda, anche chiamata “energia dal moto ondoso”. Ci sono diverse tipologie di impianti di questo tipo, quali i generatori a colonna d’acqua oscillante, che raccolgono l’energia all’interno di una struttura cava sottomarina; i sistemi ad ondata, basati sull’utilizzo di una sacca d’aria flessibile; i motori idraulici, che sono collegati direttamente ad un generatore elettrico e i sistemi basati sul principio di Archimede.
Gli studi relativi al moto ondoso e all’energia proveniente dal mare stimano che, se si riuscisse a sfruttare appieno la forza degli oceani, si potrebbe provvedere totalmente al fabbisogno energetico mondiale entro il 2035. (fonte: https://sustainabilityaward.it/il-futuro-della-sostenibilita-e-nellenergia-marina/). L’Italia è uno dei paesi più attivamente coinvolti nello sviluppo dell’energia marina. Infatti, siamo stati tra i primi in Europa ad adottare delle politiche specifiche per lo sfruttamento di questa importante risorsa.
Quali sono i vantaggi dell’energia marina?
Dopo aver illustrato quello che è il panorama delle fonti rinnovabili, è importante citare tutti i vantaggi dello sfruttamento dell’energia marina.
Prima di tutto il mare, a differenza dei combustibili fossili, è una fonte inesauribile e non inquinante, in quanto non genera sottoprodotti nocivi, quali gas e rifiuti tossici.
Il moto ondoso è poi facilmente prevedibile. Grazie allo studio dei venti infatti, possiamo controllare al meglio il moto delle onde e delle maree, creando degli impianti il più possibile funzionali. Guardando all’aspetto meramente economico, può fornire posti di lavoro a milioni di persone in tutto il mondo. Infine non causa danni alla terraferma, poiché può essere sfruttato in mare aperto, dove aumenta anche il potenziale energetico delle onde.
E gli svantaggi?
Gli svantaggi legati all’energia marina non sono molti, ma non devono essere sottovalutati, in quanto potrebbero diventare significativi se non considerati correttamente.
Prima di tutto gli impianti legati all’energia delle onde, nonostante non emettano rifiuti o sostanze dannose, possono provocare danni ambientali all’ecosistema marino.
Inoltre, questi impianti, al momento, sono tra i più costosi che ci siano in commercio e per questo i costi d’investimento potrebbero costituire un deterrente per la loro costruzione. Infine, anche il loro mantenimento potrebbe rivelarsi un ostacolo poiché è molto difficile intervenire sotto il livello dell’acqua per effettuare eventuali riparazioni.
Nonostante questo i risultati positivi sono nettamente superiori a quelli negativi e l’energia marina resta una rinnovabile nella quale investire in maniera consapevole. Proprio il termine “rinnovabile”, dopo tutto, racchiude alla perfezione l’essenza di questa tipologia di energia: la capacità di essere disponibile in natura e rigenerarsi continuamente, senza l’intervento dell’uomo, in maniera spontanea e in quantità tendenzialmente inesauribile.