9 Novembre 2021

Il pesce allevato Sapore di Mare.

Oltre la metà dei prodotti ittici consumati nel mondo proviene oggi da allevamenti. L’acquacoltura, termine specifico per definire qualsiasi allevamento industriale in acqua dolce o salata di pesci, molluschi, crostacei, è infatti ormai molto diffusa poiché si configura come una vera esigenza produttiva in grado di generare benefici economici e ambientali per combattere il progressivo svuotamento della fauna acquatica.

In base al tipo di ambiente nel quale l’acquacoltura viene esercitata vengono solitamente distinte la maricoltura in acqua salata, l’acquacoltura continentale d’acqua calda e quella di acqua fredda.

In Italia l’allevato proveniente dal bacino del Mediterraneo copre circa il 30% del mercato, mentre il restante è di acquacoltura proveniente dall’Oceano Atlantico (Spagna, Francia e Portogallo) o dal Mare del Nord (Norvegia). Nel nostro Paese le specie di pesci tendenzialmente più allevate sono orate e branzini, i quali arrivano ogni giorno nei supermercati e nei punti vendita italiani.

Perché pesce allevato significa una produzione di qualità?

L’allevamento è garanzia di qualità quando vengono rispettati specifici e importanti parametri. Uno dei criteri primari è ovviamente la provenienza: quelli nazionali sono tendenzialmente di migliore qualità rispetto ad altri come i greci, i turchi o i tunisini. In Italia infatti esiste una filiera più controllata che si basa su un insieme di caratteristiche che mirano ad allevare orate e branzini di pregio.

Una delle differenze sostanziali fra Italia e estero sta nel tipo di alimentazione data ai pesci.
Gli allevamenti esteri, infatti, puntano ad ottenere maggiore quantità di prodotto a discapito
della qualità e ciò si traduce con un pesce più grasso, che cresce in tempi molto più rapidi,
perciò non in modo naturale, e un costo finale minore. Questo divario porta ovviamente a un aumento del 30% dei pezzi sul pescato d’allevamento nazionale, dovuto al maggior tempo impiegato per permettere la corretta crescita del pesce.

L’allevato a garanzia Sapore di Mare

Le orate e i branzini Sapore di Mare crescono in condizioni ottimali nelle acque del Mar Tirreno e del Mar Adriatico, entrambi ambienti estremamente naturali. In accordo con gli allevatori vengono stabilite delle linee guida per un allevamento ancora più responsabile e sostenibile andando a specificare le caratteristiche da rispettare, quali la biomassa per vasca (densità, kg di pesce per vasca), la percentuale e la qualità dei grassi contenuti nei mangimi, per renderli il più possibile simili all’apporto nutrizionale che avrebbero a disposizione in natura.

Gli allevamenti sono seguiti giornalmente da sub e veterinari che verificano il rispetto di tutti i protocolli sanitari.  La maricoltura viene effettuata in gabbie galleggianti, fissate da reti che vengono cambiate in funzione della crescita del pesce e posizionate strategicamente su un fondale basso che garantisce sempre acqua pulita.

Dove l’ecosistema lo consente i pesci vengono allevati in zone recintate da reti in mare aperto, nelle quali si trovano un numero sostenibile di esemplari, per garantire a tutte le specie marine il giusto spazio per nuotare senza affollamento.

In tutti questi allevamenti l’alimentazione è sana e attenta e i pesci vengono nutriti con mangimi naturali e non vengono dati loro farmaci, in quanto non esiste un rischio di eccessiva promiscuità o di particolari patologie.

Tutti questi fattori fanno sì che il pesce d’allevamento italiano abbia un gusto più delicato, apprezzato molto dal consumatore stesso, e con un apporto nutrizionale maggiore di acidi grassi omega 3.

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